Nave Diciotti, la dichiarazione del presidente Conte

“Come già annunciato dal ministro Salvini, i migranti ancora a bordo della nave Diciotti sbarcheranno nelle prossime ore. Ringraziamo l’Albania, l’Irlanda e la Cei per avere aderito all’invito a partecipare alla redistribuzione. Ne accoglieranno rispettivamente 20, 20 e 100.”

[Albania, Irlanda e CEI (sic). I prossimi magari li proponiamo a Lussemburgo, Andorra e UEFA, magari?]

“Vogliamo rassicurare coloro che hanno espresso preoccupazione per le loro condizioni: abbiamo prestato loro continua assistenza sanitaria e fornito tutto il vitto necessario. ”

[Mi sento molto rassicurato, grazie.]

“Ricordo che siamo intervenuti a soccorrere il barcone nonostante questo navigasse in acque Sar maltesi e sia stata Malta a rivendicare per prima il coordinamento delle operazioni di salvataggio il 15 agosto scorso. Abbiamo assicurato l’immediato trasbordo a terra di 13 persone che versavano in condizioni critiche. Successivamente abbiamo assicurato lo sbarco di 17 minorenni non accompagnati. Oggi 11 donne e 6 uomini sono stati fatti sbarcare a seguito di ulteriori visite mediche.”

[Il rimpallo di responsabilità fra Malta e Italia, come già successo in altri casi, è penoso e inumano, e non fa onore né al governo italiano né a quello maltese. Gli unici che ne escono bene in questo caso sono gli uomini della guardia costiera italiana che sono intervenuti sul terreno fortunatamente senza aspettare. Per la precisione, l’intervento è avvenuto a circa 16 miglia nautiche da Lampedusa e oltre 76 da Malta.]

“Questo Governo esprime una politica sull’immigrazione rigorosa e coerente, ma non abbandona a se stesse persone che sono in pericolo di vita o comunque versano in condizioni critiche.”

[Questo governo esprime una politica sull’immigrazione inqualificabile, facendo di tutto per abbandonare a se stesse persone in pericolo di vita o comunque versano in condizioni critiche. Non sempre, fortunatamente, ci riesce.]

“I numeri ci danno ragione. Gli sbarchi sono diminuiti dell’85%, se compariamo questo periodo di Governo con il medesimo lasso temporale dell’anno precedente.”

[I numeri dicono che i flussi calano drasticamente a Luglio 2017, a seguito dell’accordo negoziato da Minniti con i libici. Da allora, a parte variazioni stagionali e contingenti, non ci sono grandi variazioni. Ovviamente si sorvola sul fatto che il prezzo pagato per tale diminuzione consiste in infinite sofferenze, torture e violenze subite dai migranti bloccati nei campi libici. E migliaia di morti nascoste alla nostra vista. Una responsabilità condivisa da questo governo e dal precedente.]

“Con questo Governo il Mediterraneo non è più il cimitero dei migranti senza nome. Le politiche dei governi precedenti non hanno impedito che circa 34.000 migranti trovassero la morte negli ultimi 15 anni.”

[Il Mediterraneo continua a essere il cimitero dei migranti senza nome. Il numero totale di vittime IN MARE e DI CUI SI HA NOTIZIA è calato. Ma data l’attuale assenza quasi totale di testimoni nella zona SAR libica nessuno sa esattamente quanti migranti perdano effettivamente la vita prima di uscirne, o durante gli interventi della cosiddetta guardia costiera libica (che ha l’abitudine di affondare i gommoni con ancora migranti a bordo). A questi vanno aggiunte le vittime a terra, nei campi libici in cui sono rinchiuse su mandato del governo italiano (questo e il precedente). Anche limitandosi alle vittime documentate in mare, il rischio legato alla traversata è aumentato dal 2% nel 2017 al 3.2% nel 2018. Il rischio è ulteriormente aumentato negli ultimi mesi, dopo che l’attuale governo ha causato la quasi sparizione delle ONG, e ristretto il
mandato della guardia costiera italiana. Il rischio attuale è vicino al 12%.]

“Una politica rigorosa non solo vale a contrastare i traffici illeciti e le tratte “disumane” ma consente di evitare un così inaccettabile numero di vittime in mare.”

[Vedi sopra. Prima morivano due migranti ogni cento che tentavano la traversata. Ora quasi dodici ogni cento.]

L’incontro che si è svolto ieri a Bruxelles, in tema di immigrazione, e che si è concluso con un nulla di fatto, non è una sconfitta dell’Italia, come qualcuno superficialmente ha scritto. E’ una sconfitta dell’Europa. Non attesta solo un arretramento rispetto alle Conclusioni che tutti e ventotto i Paesi membri hanno liberamente sottoscritto nel corso del Consiglio Europeo dello scorso giugno. Attesta una palese violazione dello “spirito di solidarietà” che anima i Trattati e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

[Lo spirito di solidarietà europeo è disatteso da parecchio tempo, e non solo sul problema dei migranti. E i primi a disattenderlo sono gli alleati Europei di Salvini, Orban e i paesi del gruppo di Visengrad. I tentativi per restaurarlo, con la ridistribuzione automatica dei richiedenti asilo, come nella proposta di modifica del trattato di Dublino approvato a maggioranza dal Parlamento Europeo, sono stati boicottati da M5S, Lega e governo italiano. All’incontro di Bruxelles, il governo italiano ha tenuto un profilo bassissimo cercando di limitare i danni, visto che stava attuando un ridicolo ricatto senza la minima speranza agli altri stati europei. Come previsto, le ha prese. In effetti, non una sconfitta dell’Italia, “come qualcuno superficialmente ha scritto”. Una sconfitta di questo governo.]

Questo Governo si è presentato in Europa con le carte in regola.

[Eh.]

Come pure richiesto da molti Paesi membri, questo Governo sta perseguendo una politica sull’immigrazione ben più rigorosa rispetto al passato, in modo da evitare che le coste italiane costituiscano l’approdo indiscriminato dei migranti e, quindi, fattore di stimolo per i traffici illegali e in modo da evitare che i migranti possano ricollocarsi liberamente negli altri Paesi europei.

[Questo governo sta perseguendo una politica sull’immigrazione inqualificabile, non solo perché inumana, ma anche perché l’unica parte veramente efficace (anche se altrettanto inumana) è l’accordo coi tagliagole libici stretto già da Minniti. Il resto ha aumentato solo il numero di morti in mare senza cambiare essenzialmente il numero di arrivi. Ah, dimenticavo, è stato dimostrato dai dati che il cosiddetto “pull factor”, o fattore di stimolo, non esiste.]

Questo Governo, inoltre, ha offerto un significativo contributo al fine di elaborare e pervenire a un serio progetto di politica europea – complesso, articolato, multilivello – in materia di migrazioni. Le Conclusioni condivise a fine giugno hanno costituito un buon compromesso tra le varie istanze dei Paesi membri, con la raggiunta consapevolezza della necessità di superare l’attuale regolamento di Dublino.
Nonostante questo, l’Italia deve prendere atto che lo “spirito di solidarietà” stenta a tradursi in atti concreti.

[Con scappellamento a destra. L’unica cosa degna di nota delle conclusioni di fine giugno è che questo governo ha dato il suo assenso alla necessità dell’unanimità fra tutti i governi UE per riformare il regolamento di Dublino, affossando di fatto ogni possibilità di riforma sostanziale dello stesso.]

Ho scritto ieri che ne avremmo tratto le conseguenze. Chiarisco meglio: siamo al lavoro per porre una riserva all’adesione dell’Italia al piano finanziario pluriennale in corso di discussione. A queste condizioni, l’Italia non ritiene possibile esprimere adesione a un bilancio di previsione che sottende una politica così incoerente sul piano sociale. E’ questo il nostro contributo per far crescere l’Europa. Non possiamo accontentarci di uno spazio comune di mercato, di un’aggregazione di Paesi che si ritrovano sulla base di meri interessi economici.

[“Ho scritto ieri che non avremmo più versato un euro all’UE. Oggi mi hanno spiegato che avevo detto una cazzata, e cerco di trovare un modo per salvare la faccia. Scusatemi se non ci sono riuscito, fate finta di sì, per favore.”]

Abbiamo dell’Europa una concezione più elevata. Siamo un Paese fondatore e anche per questo avvertiamo una maggiore responsabilità. Vogliamo che a tutti gli sforzi sin qui compiuti per edificare questo complesso edificio europeo sia offerta un’adeguata prospettiva di sviluppo, che possa esprimersi anche sul versante dei rapporti sociali”

[Il pensiero di quale concezione “più elevata” dell’Europa possa avere uno come Salvini rischia di togliermi l’appetito per i prossimi cinque mesi. Per il resto bella la chiusa, buona per qualsiasi cosa. Io magari me la segno, nel caso poi la ritiro fuori.]

(Fonte: http://www.governo.it/…/nave-diciotti-la-dichiarazione…/9874)


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